Screams in the Backyard

Gli Screams in the Backyard sono uno dei gruppi in cui suono da millenni. La loro storia è molto lunga: quindi mettetevi comodi.

Armati di scassatissime chitarre acustiche da due soldi, un gruppetto di adolescenti fissati di musica crearono nel 1976 un gruppettino scalcagnato: i CEMP. In questo gruppetto di ragazzini suonavamo principalmente canzoni dei Beatles che sentivamo ore ed ore di fila su un vecchio giradischi. Buona volontà tanta, ma niente quattrini, esperienza zero, tecnica anche meno di zero.

Un paio di componenti ci lasciarono ed il sottoscritto, insieme all'amico Massimo, dicidemmo di fare il salto e, dopo aver raccolto tutti i nostri risparmi, andammo a Roma e comprammo della strumentazione che, all'epoca, ci parve non dico decente, ma perlomeno, al limite del dignitoso. Riuscimmo infatti a comprare due nuove fiammanti chitarre elettriche EKO X-27 (in realtà insuonabili, la mia ce l'ho ancora!) e due amplificatori EM3. Non ci pareva vero! Potevamo suonare. 

Nel 1977, dopo aver precettato con la forza l'amico Enrico costringendolo a suonare il basso, fondammo gli "Scream". Vi erano indubbiamente alcuni limiti pratici: sapevamo suonare poco e male, Enrico aveva una specie di sotto-basso (in realtà una scadentissima chitarra semi-acustica riadattata come basso) ma non aveva l'amplificatore, non avevamo un impianto voce, non c'era l'ombra del batterista, non avevamo un posto dove provare. Con l'entusiasmo tipico di chi non ha nulla da perdere, tentammo di coinvolgere qualche batterista ma senza successo (erano incapaci e figli di buonadonna), costringemmo il parroco a darci uno spazio, acquistammo un impianto voce Honey (?) con mixer da 6 canali da pochi watt ma dal peso ciclopico. Una situazione ingarbugliata: non ci andava più di suonare le canzoni dei Beatles ma intanto eravamo riusciti a fare la nostra prima esibizione dal vivo (Massimo alla chitarra elettrica, io alla 12 corde Eko - che avevo acquistato da poco, ed Enrico con un basso in prestito) presso un piccolo cinema di una parrocchia. Il pubblico era costituito solo da una persona: la nonna di Enrico. Il suo grido solitario "siete bravi!" (l'unica cosa che disse all'improvviso - come se si fosse svegliata in quel momento da un coma profondo - mentre passavamo da un canzone all'altra) ancora riecheggia nella platea ormai abbandonata di quel piccolo cinema.

Inebriati dal grande successo di pubblico ottenuto con la nostra prima uscita, per puro caso, non so nemmeno bene come, ascoltammo alcune canzoni punk: considerata la nostra tecnica musicale, gli strumenti che avevamo, e la nostra situazione generale non ci poteva essere genere migliore. Era la nostra musica!

Cominciammo a scrivere qualche canzone incavolatissima (io mi ero comprato un Fuzz King...), ci facemmo prestare un amplificatore per basso, ingaggiammo un batterista provvisorio, rimediammo un impianto voce da qualche watt in più ed organizzammo il nostro primo concerto vero e proprio in un grande cinema-teatro. Era il 30 aprile del 1978. Davanti ad un pubblico a dir poco atterrito - non oceanico, ma di certo più numeroso rispetto alla nostra prima uscita - sfoderammo un repertorio devastante, con volumi difficilmente descrivibili a parole, di un genere musicale mai sentito prima soprattutto nella nostra piccolissima ed insignificante cittadina di provincia. Ore ed ore di concerto fatto di distorsioni raccapriccianti, psicadelia senza ritegno, rabbia a piede libero. Il custode del cinema ci ha dovuto buttare fuori perchè non la smettevamo più...

Visto che i batteristi erano o ingestibili, o introvabili, o inavvicinabili per idiozia cronica, decisi di mettermi a suonare la batteria, senza aver mai preso in mano una bacchetta. In un vecchio scantinato trovai una vecchissima Ludwig sfondata che acquistai (tutto compreso) per 100mila lire. Cominciai ad esercitarmi e così gli Scream poterono iniziare a suonare a tutta forza il loro punk senza dover chiedere niente a nessuno. Massimo si comprò nel 1979 addirittura una Fender Stratocaster... Evvvaiiii....

Fino a tutta la prima metà degli anni 80 abbiamo turbato il sonno di molte persone con le nostre canzoni. Poi decisi di cambiare e mi dedicai ad altro. gli Scream hanno suonato un altro po' senza di me, e poi si sono fermati del tutto.

In questi ultimi anni - un po' più attempati, ma sempre molto arrabbiati - abbiamo ripreso a suonare. Nel frattempo ci hanno fregato il nome e quindi abbiamo dovuto ripiegare su un nuovo nome: "Screams in the Backyard". Io sono tornato alla chitarra (la mia precarissima salute mi impedisce di fare casino con la batteria), Enrico si è comprato un buon basso e finalmente un amplificatore, Massimo è sempre all'avanguardia di tutto, mio figlio Flavio è passato alla batteria (la mia vecchia Ludwig l'ho fatta restaurare ed è un vero gioiellino: una Big Beat in Black Oyster del 1969). Il repertorio è più o meno sempre quello: magari un po' meno punk (ma è sempre in agguato) ma un po' più blues-rock. Abbiamo anche una una versione acustica-unplugged dei nostri brani.

Oggi ogni tanto ci esibiamo dove capita e, grazie anche al nostro lavoro che ci consente qualche agio, abbiamo messo insieme una strumentazione niente male... Basta con le X-27...





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