lunedì 14 settembre 2015

Rickenbacker 366/12

Una cugina molto speciale della Rickenbacker 360/12 è senza ombra di dubbio la 366/12. Questa chitarra è stata prodotta dal 1966 fino al 1974 ed ha la caratteristica di montare un dispositivo in grado di trasformare la chitarra da 12 corde in 6 corde. Veniva definita una chitarra "convertible".



Si tratta del famoso "pettine" (comb) della 366/12: agendo su una apposita leva il pettine solleva le 6 corde aggiuntive e lascia libere la 6 corde di base. Et voilà: il gioco è fatto.


La 366/12 è pressochè identica alla 360/12: di solito la 366/12 monta i toaster come pickup invece degli hi-gain, ma per il resto non ci sono particolari differenze. Molto comune la livrea Fireglo, ma dovrebbero esistere esemplari anche di altri colori.

Si tratta chiaramente di uno strumento molto peculiare: visto poi che questa chitarra è stata costruita in pochi esemplari per un periodo di tempo piuttosto limitato, è inutile dire che è molto rara da trovare e, qualora si riuscisse ad imbattersi in una magari in buone condizioni, costa una barca di soldi.

Alcuni anni fa ho avuto la fortuna di metterci la mani sopra, dato che faceva parte della collezione privata di - appunto - un collezionista di chitarre che vive nella mia città. Penso che si tratti di una chitarra del 1967 o del 1968: aveva ovviamente il suo pettine che ho mosso il meno possibile perchè avevo paura di fare qualche danno e di non essere in grado di pagare gli eventuali cocci. 

Fatto sta che l'impressione generale che ho avuto è che si tratta certamente di una bella chitarra, forse un po' delicata: il meccanismo mi pare che aggiunga complessità ad una chitarra che già di per sè non è che sia un esempio di semplicità. Ovviamente il meccanismo non ha nulla di complicato: però fa una certa impressione. 

Ricordo poi che il pettine è stato montato anche su altri esemplari dando vita alle 336/12 e alle 456/12. Queste chitarre non le ho mai viste di persona...


 
Il fatto che non sia stato più adottato fa pensare che in effetti non fosse proprio il massimo. Ripeto: io avevo paura di rompere qualcosa: magari è solo una mia impressione.

Comunque, una gran bella chitarra, non c'è che dire: credo però che sia maggiormente destinata al mondo fatato del collezionismo piuttosto che all'uso quotidiano per un musicista. Potrei essere smentito però...