mercoledì 25 marzo 2015

"R" Tailpiece

Oggi voglio affrontare un tema caldo in materia di Rickenbacker. Ma che dico caldo! Bollente! Rovente! Da fusione nucleare! Si tratta insomma di un argomento molto delicato (è propro il caso di dirlo) che comunque deve essere trattato con la dovuta calma. Ma procediamo con ordine

L'oggetto della discussione odierna è il famosissimo "R" Tailpiece della Rickenbacker ovvero la cordiera-tendi-corde che si trova montata su moltissimi modelli di chitarre Rickenbacker fra i quali la Ric 360/12. Si tratta di un dispositivo molto importante che è montato nella base del corpo in legno della chitarra e fissato con due viti. Esteticamente è molto bello perchè riporta di fatto il logo "R" della Rickenbacker: qualcuno lo considera un po' barocco, ma devo dire che esteticamente non è niente male. Si tratta di un dispositivo tuttavia molto importante poichè nel tailpiece sono ancorate le corde che poi vengono tese e "tirate" sulla paletta. L'intera stabilità delle corde nonchè la qualità della loro accordatura dipende molto dalla qualità costruttiva questo dispositivo.

Apparentemente si tratta di un oggetto, che nella sua ovvietà, non dovrebbe meritare particolare attenzione per quanto è scontato. Invece non è così. Il tailpiece "R" è invece al centro di un accaloratissimo dibattito sotto molti punti di vista.

Iniziamo dal primo e più innocuo. 

Sui modelli più vintage (ad esempio la 360/12 C63) la Rickenbacker monta, invece del "R" tailpiece, l'altrettanto famosissimo "trapeze" tailpiece, un tendicorde a forma di trapezio appunto. Ora sulla questione tailpiece si sono creati due schieramenti. Alcuni sostengono infatti che il "trapeze" sia di gran lunga da preferire al tailpiece "R" perchè in primo luogo consente una più semplice sostituzione delle corde (a tale proposito vedere un mio specifico post). Il tailpiece "R" sembra essere per molti estremamente scomodo per sostituire le corde: alcuni sostengono questa tesi altri la smentiscono. Il "trapeze" insomma consentirebbe una sostituzione "elementare" delle corde senza arzigogoli e giri strani. Inoltre alcuni sostengono che il trapeze mantenga l'accordatura più a lungo del "R" tailpiece che invece sarebbe più instabile. Alcuni confermano questa tesi, altri la smentiscono seccamente.

Fino a qui sarebbero delle discussioni più o meno leggere. Solo che la faccenda si complica.

Se uno effettua una piccola indagine in rete noterà che alcuni chitarristi lamentano la rottura del "R" tailpiece.  A tale proposito, visto che non si tratta di una questione da due soldi, ho cercato di fare un'indagine in rete.

La casistica di questo tipo di incidente sembra molto varia sotto molti aspetti. 

C'è chi ha subìto la rottura del "R" mentre suonava facendo delle prove, chi mentre era su un palco mentre suonava dal vivo. C'è chi aveva riposto la chitarra nella custodia la sera prima ed il giorno dopo, aprendo la custodia, ha trovato il tailpiece distrutto. C'è chi aveva messo in custodia la chitarra e lasciata là per un mese e poi ha scoperto, ritirandola fuori, una vera e propria "esplosione" del "R". Un chitarrista ha avuto la rottura del "R" mentre suonava e per un pelo le 12 corde, letteralmente esplose, non lo hanno sfigurato nel volto. Insomma sembra che l'uso o il prolungato riposo non siano fattori determinanti a scatenare questo fenomeno. 

C'è chi ha avuto una rottura del tailpiece improvvisa, c'è chi invece aveva notato delle lesioni, scheggiature e fratture sulla "R" prima della rottura.
 
Inoltre  sembrerebbe che i tailpiece "R" neri siano più facilmente soggetti a rottura rispetto a quelli cromati. 

Da quello che ho potuto capire, i modelli più soggetti a questo tipo di danno sono ovviamente quelli un po' più vecchi (suppongo per usura naturale dovuta all'età). Non mancano però episodi che interessano chitarre relativamente nuove. In particolare sembrano più soggetti a rottura i modelli fine anni '80-anni '90. Ce ne sono alcuni poi dei primi anni 2000. Dopo sembra che vengano riportati meno episodi. I modelli con 12 corde sembrerebbero più interessati da questo problema anche in considerazione della forza di tiraggio considerevolmente maggiore rispetto ad una sei corde. Questi dati devono essere presi ovviamente con le molle: possono dire tutto, ma possono anche non dire niente o magari dire poco.

Ho  notato poi che è stato ammesso (non so se ufficilamente dal costruttore) che effettivamente i tailpiece "R" neri erano più delicati a causa del processo di lavorazione: non credo infatti che siano più in produzione. Sembrerebbe poi che (anche in questo caso non so bene se per ammissione del costruttore o meno) i "R" tailpiece di ultima generazione siano di qualità costruttiva decisamente più robusta che in passato.

Che conclusioni trarre da questa discussione?

La prima cosa che posso dire è che il problema certamente esiste o, spero, si è posto in passato e, torno a sperare, ora sembrerebbe risolto.  Comunque il problema esiste e può presentarsi. Ed è una gigantesca rottura di scatole!

Non è possibile capire, almeno per me è molto difficile, la dimensione statistica di questo problema. Sono pochi casi isolati? Si tratta di alcuni modelli di alcune annate? Quanto è frequente questa rottura? E' un fatto inevitabile? Bisogna aspettarsi prima o poi l'esplosione del "R" tailpiece?

Se uno va a vedere in rete, si trova una casistica molto varia: ci sono chitarristi che hanno modelli da 50 anni in perfette condizioni - mai accaduto nulla del genere. Allo stesso modo moltissimi possessori di Rickenbacker non hanno mai avuto problemi di questo o di alcun genere.

Che comunque il tailpiece "R" sia piuttosto delicato, anche al confronto con il "trapeze" questo mi sembra abbastanza acclarato.  Sulla base di quanto detto cosa posso suggerire?

C'è qualcuno che usa il tailpiece "R" come un Bigsby, come una leva da vibrato: direi che è una cosa da evitare tassativamente.

Se notate improvvise lesioni sul "R" tailpiece bisogna stare in guardia perchè vuol dire che si sta probabilmente per rompere.  E sono dolori.

Se dovete acquistare una chitarra Ric (sia che sia nuova, ma soprattutto se usata ) che monta il tailpiece "R" (soprattutto se è una 12 corde) verificare sempre il suo stato: se ci sono graffi, fratture o cose strane, lasciare perdere o chiedere uno sconto molto sostanzioso. 

Riporre sempre la chitarra con molta cura: evitare colpi. Evitare di appoggiare sopra la custodia pesi che possano stressare il tendicorde a "R".

Prestare moltissima attenzione quando si cambiano le corde, in particolare se si tratta di una 12 corde. Variazioni improvvise di tensione possono stressare il tailpiece che, se fosse danneggiato o particolarmente delicato, si potrebbe rompere. In qualche caso addirittura, a seguito della rottura di una o più corde, qualcuno ha riportato che il tailpiece "R" è penetrato nel corpo chitarra lesionando il legno, anche inclinandosi su un lato. Cose da pazzi!!! 

Quindi, quando si cambiano le corde (soprattutto se due o più corde) cercate sempre di mantenere uniforme la forza di trazione. Fate il possibile ovvio! A maggior ragione questa accortezza deve essere seguita quando si cambiano tutte le corde. Mantenere una trazione costante, non squilibrata da una parte o dall'altra: cercate di cambiare la corde laterali e poi procedere con quelle centrali per esempio.

Si può cambiare il tailpiece "R"? Certo che si può. I rivenditori ufficiali (generalmente negli USA) lo vendono per cifre non proprio economiche.  Purtroppo è un ricambio che costa assai (verificare i costi aggiornati in rete). Soprattutto pretendono che venga restituito il pezzo rotto (spedizione a spese del povero cliente): sembra che serva per scoraggiare il commercio dei pezzi di ricambio o il montaggio su repliche. Insomma, non è una cosa semplicissima e gradevole.

Qualcuno suggerisce di sostituire il tailpiece "R" con il trapeze per "tagliare la testa al toro". In linea teorica ciò non è possibile perchè i due tailpiece hanno punti di avvitamento sul corpo della chitarra differenti (figurarsi!).  E chi si mette a bucare con un trapano il corpo di una Rickenbacker?!?!? Non scherziamo...
E' tuttavia possibile acquistare un kit che permette di adattare il trapeze ai buchi del tailpiece "R", però non so dove si possa acquistare.

A questo punto mi piacerebbe sapere se chitarristi Rickenbacker italiani hanno esperienza di qualcosa di simile. Altrettanto utili sono suggerimenti, indicazioni, consigli in proposito.

Comunque cerchiamo di essere sempre vigili....

3 commenti:

  1. Ciao, sono un possessore di una 330/12 jetglo del 1989 di seconda mano... dopo 10 anni di utilizzo, ho notato che negli ultimi tempi le corde tendevano ad allentarsi da sole. Un bel giorno guardo bene e vedo che il R tailpiece ha ceduto da un lato. non è esploso, per fortuna, né mi è successo mentre suonavo... si è "soltanto" staccato da uno dei due lati. Una rottura di scatole enorme! Ho trovato attraverso un sito un ricambio che però non ho ancora ordinato perché vogliono spedito indietro il pezzo rotto. Intanto ho comprato un articolo sostitutivo, un "harp tailpiece" che dovrebbe essere come funzionamento simile al trapeze e quindi infinitamente più facile da utilizzare quando si cambiano le corde. Aspetto ancora la consegna. Dopo averlo provato, magari, ti so dire. Ciao!

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  2. Salve, ho acquistato di recente una 330/12 e ho notato che purtroppo cambiare le corde e un problema comunque. Infatti non e chiaro come siano fatti gli innesti all'interno del tailpiece Ŕ. Esistono delle foto da qualche parte? Grazie

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    1. perdonami se ti rispondo solo ora, ma come puoi immaginare, è un periodo piuttosto difficile. sotto il taipliece ci sono solo delle semplici scanalature. ciò non significa di certo che sia facile cambiare le corde perchè bisogna tenerle sempre tese in qualche modo (usando un capotasto per esempio). Proverò io a fare qualche foto del retro del tailpiece sperando che possano essere utili

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